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Il Meteo
Ultima ora - Martedì 11 Novembre 2025 | aggiornato alle 12:20

Meteo: Italia prigioniera di un colosso anticiclonico. Quali sono i pericoli adesso

Nei prossimi giorni l’Italia, così come buona parte dell’Europa, sarà prigioniera di un colosso anticiclonico. Avremo condizioni meteo-climatiche davvero anomale per questo periodo dell’anno, che favoriranno l’arrivo di correnti calde di origine subtropicale. Un robusto campo di alta pressione, esteso dal bacino del Mediterraneo fino alla Germania e alle Repubbliche Baltiche, bloccherà, di fatto, qualsiasi perturbazione, determinando una stasi atmosferica prolungata.Attenzione. Se per molti questa fase mite e stabile potrà sembrare quasi un regalo della natura, va detto che ci sono anche dei pericoli. COLOSSO ANTICICLONICO: ZERO TERMICO ELEVATISSIMOIl colosso anticiclonico che terrà in ostaggio l'Italia nei prossimi giorni favorirà temperature eccezionalmente elevate in quota. A circa 1.500 metri di altitudine (850 hPa) si potranno raggiungere e persino superare i +15°C: si tratta di anomalie termiche molto marcate, fino a circa 10°C al di sopra della media stagionale nel cuore dell'Europa. Ci sarà solo qualche grado in meno sul nostro Paese, ma con valori comunque molto miti per questo periodo.Si tratta di un’anomalia che, visto siamo quasi a metà Novembre, può essere considerata una vera e propria follia climatica e che comporterà uno zero termico (la quota espressa in metri alla quale la temperatura dell'aria in libera atmosfera passa da valori positivi a valori negativi) elevatissimo, fino a 4000 metri su Alpi e Appennino centro-settentrionale, valori più da piena Estate che da pieno Autunno. Le conseguenze dirette saranno la fusione della neve recente e una scarsa possibilità di nuovi accumuli sulle montagne. Ciò succederà non solo in Italia, ma anche in molte zone di Francia e Germania sono previste temperature da record, mai così alte in questo periodo dell'anno.COLOSSO ANTICICLONICO: SMOG E INQUINAMENTO ALLE STELLEQuesto colosso anticiclonico determinerà, purtroppo, un altro pericolo: l'accumulo di smog nei bassi strati, con conseguente peggioramento della qualità dell’aria, non solo dove la nebbia risulterà più persistente, ma in generale nelle grandi aree urbane.Tra le zone "peggiori" per la qualità dell'aria troviamo la Valle Padana che per la sua conformazione geografica, che la vede “chiusa” tra la catena alpina e quella appenninica, può incorrere facilmente in situazioni di inquinamento acuto nelle aree urbane, a causa della scarsa ventilazione e di un pessimo rimescolamento dell’atmosfera in prossimità del suolo.Sotto osservazione saranno città come Milano, Torino, Bologna, ma anche Verona, Padova e Venezia. Anche molte zone del Centro e pure alcune del Sud dovranno fare i conti con un peggioramento progressivo della qualità dell'aria. La mappa qui sotto mette bene in evidenza le aree con inquinamento alle stelle nei prossimi giorni. Attenzione alle ripercussioni sulla nostra salute: da non sottovalutare il rischio di malattie alle alte vie respiratorie (soprattutto in persone fragili come bambini e anziani).GLI EFFETTI DI UN CAMBIAMENTO CLIMATICO IN ATTOQuesti fenomeni sono tra gli effetti diretti di un cambiamento climatico in atto, che altera sempre più spesso le tradizionali configurazioni atmosferiche. L’Italia e gran parte dell’Europa sono considerate veri e propri hotspot climatici, ovvero aree in cui gli effetti del cambiamento climatico si manifestano in modo più marcato rispetto alla media globale. Qui, l’aumento delle temperature e le alterazioni nelle disposizione bariche incidono più intensamente sul clima, modificando la frequenza e l’intensità di eventi estremi, come ondate di caldo, stagioni miti prolungate o, come vedremo purtroppo nei prossimi giorni, anche l'accumulo di inquinanti nella bassa atmosfera.