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Temi caldi
Nei prossimi giorni la situazione meteorologica sarà come paralizzata su tutta l'Europa, Italia compresa. E potrebbe essere così per lungo tempo.L'Italia, in buona sostanza, vivrà un vero e proprio "blocco atmosferico", ovvero una distensione dell'anticiclone per diverse migliaia di chilometri (da sud-ovest verso est/nordest) a protezione di quasi tutto il bacino del Mediterraneo, da Gibilterra fino ai Paesi balcanici, con il nostro Paese che si troverà nel cuore di questa sorta di bolla. Si tratterà a tutti gli effetti di un evento anomalo in quanto l'alta pressione (di origine subtropicale) permarrà sulle stesse zone per tanti i giorni.BLOCCO ATMOSFERICO: COS'E'Blocco atmosferico, dunque. Siamo alla vigilia di questa particolare configurazione che una volta non si verificava praticamente mai e che invece negli ultimi anni sta invece diventando un fenomeno da monitorare attentamente. Sì, perché è foriero di conseguenze importanti, anche per l'Italia. La mappa qui sotto mostra bene l'estensione dell'anticiclone africano che ci terrà compagnia almeno fino al 22 Settembre. Come suggerisce il nome, le condizioni meteorologiche rimarranno quasi immobili sul nostro Paese, favorendo tanto sole e assenza di pioggia praticamente su tutte le regioni, eccezion fatta per il passaggio di un rapido fronte temporalesco che lambirà il Nord Est nel corso di Martedì 16 Settembre).PERCHE' METTE IN PERICOLO L'ITALIATutto bene, dunque? Non esattamente. Una condizione del genere mette in pericolo l'Italia per la parte conclusiva di Settembre. Le temperature insolitamente elevate che si registreranno per diversi giorni favoriranno infatti un aumento dell'evaporazione e dunque un accumulo di energia potenziale nella bassa atmosfera.In passato si è già osservato come, con il passare dei giorni, gli anticicloni di matrice subtropicale tendano a spostare il proprio asse verso oriente, andando a interessare i Balcani e l’Europa dell’Est. Questo movimento lascia scoperto il fianco occidentale del continente, ovvero l’area mediterranea, che diventa vulnerabile all’ingresso di perturbazioni atlantiche.Queste depressioni, trovando mari ancora molto caldi e un’atmosfera carica di umidità, possono sviluppare sistemi temporaleschi particolarmente intensi, in grado di scaricare al suolo ingenti quantità di pioggia in tempi molto brevi. Il rischio alluvionale, in queste condizioni, cresce sensibilmente. Non è raro, infatti, che la struttura anticiclonica a est agisca come una sorta di blocco, rallentando la progressione delle perturbazioni e costringendole a stazionare a lungo sulle stesse aree. Un fenomeno che, purtroppo, può tradursi in eventi alluvionali localizzati, ma estremamente violenti.