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Temi caldi
La stagione degli Uragani 2025 nell'Atlantico è ufficialmente iniziata ad inizio Giugno e si prospetta più attiva e pericolosa del normale, secondo le previsioni degli esperti della NOAA. I meteorologi del National Weather Service della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) degli Stati Uniti prevedono per i prossimi mesi un'attività di uragani superiore alla norma nell’oceano Atlantico. Le temperature oceaniche più alte della media aumentano, infatti, il rischio di una forte stagione di uragani e la crescita viene stimata dalla NOAA con una probabilità intorno al 60%. L'agenzia prevede tra le 13 e le 19 tempeste totali, con venti superiori a 60 km/h. Di queste, da 6 a 10 diventeranno Uragani, con venti superiori a 110 km/h, con possibilità di sviluppo di 4/5 di esse in uragani di categoria 3, 4 o 5, con venti di 180 km/h o più.I RISCHI PER STATI UNITI D'AMERICA E CARAIBIIl rapporto avverte di un’alta probabilità che uno o più uragani intensi colpiscano i Caraibi (56%) e la costa degli Stati Uniti (51%), superando i valori medi degli ultimi decenni. Questo scenario richiede particolare attenzione da parte delle popolazioni che vivono lungo le coste atlantiche e caraibiche. Le autorità raccomandano alle comunità costiere di prepararsi adeguatamente, considerando l’esperienza recente dell’uragano Oscar che aveva colpito gravemente Guantánamo, causando inondazioni severe e vittime. La preparazione preventiva rimane la migliore difesa contro questi potenti fenomeni meteorologici.EVENTI ESTREMI ANCHE IN ITALIA?Tra i vari effetti di un clima che cambia troviamo una maggiore frequenza di cicloni dalle caratteristiche tropicali nei nostri mari, ovvero dei Medicane (dall'unione delle parole MEDIterranean hurriCANE, ovvero Uragano del Mediterraneo). Se tempo fa questi eventi capitavano una volta ogni 10 anni ora ne registriamo anche 2 o 3 all'anno. Lo diciamo subito, si tratta di Cicloni più intensi, ma non hanno nulla a che fare con gli Uragani che solcano gli oceani, la dinamica e l'innesco sono totalmente diverse anche se gli effetti possono essere analoghi.La formazione di queste temibili macchine atmosferiche richiede generalmente temperature dell'acqua del mare molto calde: 26°C è la soglia ufficiale per lo sviluppo di un ciclone tropicale. I Medicane riescono a conservare una grandissima potenza durante il loro tragitto, che spesso si traduce sia in un'intensa attività convettiva al centro, dove si possono celare dei sistemi temporaleschi particolarmente violenti (in grado di provocare alluvioni lampo), sia in venti molto forti e turbolenti, con raffiche ad oltre 120 km/h, spesso sotto forma di tempesta. La risposta alla domanda: "possono formarsi anche da noi le tempeste come gli Uragani?" è affermativa, seppur con delle differenze, soprattutto in merito alla violenza dell'uragano, d'altronde non ci troviamo in un Paese tropicale!