Siti Internazionali
Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.
Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.
Temi caldi
La Primavera inoltrata stenta a trasformarsi nella calda e stabile Estate che molti si aspettano. L'Anticiclone Africano, protagonista indiscusso delle ultime estati mediterranee, non avanza e pare quest'anno particolarmente timido nel conquistare il nostro Paese. Se non quasi del tutto assente.ANTICICLONE AFRICANO "ASSENTE": COLPA DELL'ITCZLe ragioni di questa "resistenza" affondano le radici in dinamiche atmosferiche globali, con un ruolo chiave giocato dalla Zona di Convergenza Intertropicale (ITCZ). Questa fascia di bassa pressione equatoriale, dove convergono i venti alisei, è il motore che, con il suo spostamento stagionale verso nord, innesca la risalita dell'alta pressione subtropicale. Tuttavia, quest'anno, l'ITCZ mostra una dinamica meno intensa del solito. Anomalie nelle temperature oceaniche equatoriali sembrano non favorire una robusta attività monsonica, limitando di conseguenza la "spinta" verso nord dell'Anticiclone Africano. Proprio questa inerzia dell'ITCZ nel suo naturale movimento stagionale sta impedendo all'alta pressione africana di estendersi con decisione sul Mediterraneo, mantenendo così uno scenario meteorologico incerto e temperature meno elevate rispetto agli ultimi anni.LA TENDENZA PER FINE MAGGIONon si intravedono grandi cambiamenti nemmeno verso la fine di maggio, questa persistente instabilità atmosferica, caratterizzata da correnti fresche in quota e un sole che scalda la superficie terrestre, porta con sé rischi non trascurabili in vista dell'arrivo dell'Estate. Il contrasto termico tra l'aria più fredda in alto e quella più calda e umida al suolo crea un ambiente ideale per lo sviluppo di fenomeni temporaleschi intensi. L'energia accumulata a livello del terreno, unita all'instabilità in quota, può facilmente innescare celle temporalesche di forte intensità, capaci di generare nubifragi, raffiche di vento e, soprattutto, grandinate di dimensioni significative.Anche l'ultima decade di Maggio si preannuncia instabile in questo senso, con numerosi passaggi perturbati solo talvolta intervallati da fasi più stabili e più "calde" in particolare al Sud.E' possibile che la situazione si sblocchi definitivamente solamente intorno alla seconda decade di Giugno.