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Temi caldi
Settembre fresco? Niente affatto. Settembre 2025 è stato il terzo più caldo della storia. Questo il dato principale emerso dall'ultimo bollettino climatico messo a punto da Copernicus, il programma gestito dalla Commissione europea dedicato all'osservazione del pianeta.Secondo Samantha Burgess, responsabile strategica per il clima, "la temperatura globale nel settembre 2025 è stata la terza più calda mai registrata, quasi quanto quella del settembre 2024, meno di un decimo di grado più fredda. Un anno dopo, il contesto della temperatura globale rimane più o meno lo stesso, con temperature superficiali terrestri e marine persistentemente elevate che riflettono la continua influenza dell'accumulo di gas serra nell'atmosfera". Settembre 2025 è stato il terzo Settembre più caldo a livello globale, con una temperatura media dell'aria superficiale di 16,11°C, 0,66 gradi al di sopra della media 1991-2020 di Settembre. Non solo, nei dodici mesi da Ottobre 2024 a Settembre 2025 la temperatura è stata di 1,51°C superiore al periodo pre-industriale, quindi oltre la prima soglia (da non oltrepassare) indicata nell'accordo di Parigi.Le temperature più elevate hanno interessato parte dell’Europa: i paesi nordici e l’Europa orientale, dai paesi baltici ai Balcani."Al di fuori dell’Europa, le temperature più elevate rispetto alla media sono state registrate in Canada, in alcune zone della Groenlandia, nell’estremo nord-ovest della Siberia e nelle regioni costiere vicine, nonché in vaste aree dell’Antartide", hanno sottolineato i ricercatori di Copernicus. Le mappe qui sotto mostrano bene le anomalia climatiche a livello mondiale ed europeo.MA NON E' STATO UN SETTEMBRE FRESCO?A tanti lo scorso Settembre è sembrato meno caldo, o addirittura "fresco", ma si tratta solo di una percezione. Di fatto ci siamo assuefatti al caldo e qualsiasi periodo più piovoso ci appare come freddo. E tra l'altro, è importante ribadirlo, un'anomalia negativa regionale non cambia la direzione del clima globale.Il dato scientifico è chiaro: il pianeta continua a registrare anomalie termiche superiori a +1,5°C rispetto ai valori preindustriali. Un segnale forte, che indica un cambiamento di stato del sistema climatico, non una semplice variazione temporanea.E non si tratta solo di temperature più alte. Un’atmosfera più calda è anche più umida, perché i mari rilasciano più vapore acqueo, che è il vero “carburante” per i fenomeni estremi. Questo significa che oltre alle ondate di calore, ci dobbiamo aspettare più energia a disposizione per nubifragi, alluvioni e cicloni mediterranei.