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Caldo fuori stagione ed eventi meteo estremi, due facce della stessa medaglia con cui sempre più spesso ci troviamo a fare i conti. Mattia Gussoni, meteorologo de iLMeteo.it, conferma che l’attuale configurazione atmosferica sull’Europa occidentale è dominata da un vasto campo di alta pressione, che si estende dalle Isole Britanniche fino all’Italia. Questo assetto sinottico garantisce condizioni di tempo stabile, soleggiato e caratterizzato da temperature sensibilmente superiori alla media climatologica stagionale. Analizzando i dati medi relativi alla seconda decade di ottobre, si osserva un’anomalia termica positiva compresa tra +3 e +4°C rispetto ai valori attesi per il periodo. Tale scarto è indice di un’ottobrata particolarmente pronunciata, fenomeno tipico del Mediterraneo centrale in cui si verifica un ritorno di condizioni miti e asciutte durante l’autunno inoltrato. Nel dettaglio, oltre al tanto sole nel corso di domenica le temperature raggiungeranno punte massime intorno ai 25°C in diverse città del Centro-Sud, tra cui Firenze, Roma e Napoli. Qualche grado in meno al Nord, ma anche qui i valori restano comunque ben al di sopra della norma stagionale, contribuendo a un quadro climatico complessivamente anomalo ma gradevole.Da un estremo all’altro. Nel corso della prossima settimana, l’arrivo di un nuovo impulso freddo in discesa dal Nord Europa andrà a rinvigorire una vasta area depressionaria tutt'ora presente sul bacino del Mediterraneo favorendo la formazione di un nuovo e potente ciclone che trarrà ulteriore energia dalle acque ancora miti dei nostri mari (uno degli effetti più preoccupanti dopo lunghi mesi con temperature altissime). La traiettoria esatta del vortice è ancora in fase di definizione, ma le proiezioni più aggiornate indicano un possibile impatto diretto su Sicilia e Sardegna, già a partire da mercoledì 15 ottobre. Su queste regioni, e in parte del Sud peninsulare, sono attese precipitazioni intense e persistenti, con alta probabilità di temporali violenti e, localmente, nubifragi. L'alternanza sempre più esasperata tra fasi di caldo anomalo e piogge estreme è un chiaro segnale del cambiamento climatico in atto. Il Mediterraneo, considerato uno dei “climate hot spots” (cioè una di quelle zone in cui il riscaldamento agisce con maggiore intensità) a livello globale, mostra già oggi una maggiore vulnerabilità a fenomeni atmosferici estremi. Eventi come quello atteso nei prossimi giorni evidenziano come l’energia termica in eccesso presente nella bassa atmosfera (più caldo = maggior evaporazione dai mari = più energia potenziale in gioco) possa innescare sistemi meteorologici violenti, con potenziali impatti su infrastrutture, ecosistemi e popolazioni.