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Temi caldi
Per la fine Ottobre è previsto un importante sblocco atmosferico: si spalancherà infatti la così detta "Porta Atlantica".Questo termine viene utilizzato per indicare che le perturbazioni atlantiche (fronti, cicloni, correnti umide occidentali) possano fluire liberamente verso l’Europa meridionale o il Mediterraneo, senza essere ostacolate da barriere anticicloniche significative.Queste perturbazioni nascono solitamente nel Nord Atlantico in corrispondenza dell'Islanda (si parla infatti di Depressione d'Islanda, per indicare il punto di formazione delle tempeste) dove cioè l’aria fredda del nord incontra quella più calda e umida che sale dalle latitudini tropicali. Questo contrasto genera delle "onde" nella corrente a getto (il Jet Stream), una potente corrente d’aria che scorre da ovest verso est a circa 10 km di altezza.Quando il Jet Stream si ondula (un po’ come un fiume in piena che devia il corso), può creare delle "saccature" (aree di bassa pressione = maltempo), ovvero incursioni di aria fredda verso sud. In corrispondenza di queste zone, si formano cicloni extratropicali, cioè perturbazioni, che si muovono lungo la corrente portando con sé nubi e piogge intense.ULTIMA DECADE DI OTTOBRE: SI APRE LA PORTA ATLANTICAOcchi puntati all'ultima decade del mese: dal 22-23 Ottobre in avanti una prima e potente perturbazione potrebbe raggiungere il nostro Paese. Se ciò fosse confermato non sono da escludere forti precipitazioni, anche a carattere di nubifragio, dapprima al Nord, ma poi in estensione al resto d'Italia. Niente di così sorprendente, intendiamoci. Va sottolineato come questo periodo dell'anno risulti spesso piuttosto delicato a causa dei forti contrasti che si vengono a creare tra masse d'aria completamente diverse: gli ultimi caldi da una parte e i primi affondi freddi in discesa dal Nord Europa dall'altra.Nelle prossime settimane sarà fondamentale soprattutto monitorare attentamente le temperature superficiali del Mar Mediterraneo, che continuano a registrare valori superiori alla media stagionale. Questo dato non è secondario: mari più caldi significano maggiore evaporazione e, di conseguenza, un’atmosfera più carica di vapore acqueo, ovvero più energia potenziale disponibile per lo sviluppo di fenomeni estremi.D'altronde, dal punto di vista climatologico, le settimane tra Ottobre e Novembre sono solitamente caratterizzate dall'arrivo di profonde depressioni atlantiche in grado di provocare, purtroppo, anche disastrose alluvioni. La storia anche recente è piena di esempi in tal senso: Genova e Cinque Terre (2011), Maremma e Umbria (2012), Sardegna (2013 e 2018), Piemonte, Liguria e Lombardia (2014 e 2019) e la più recente alluvione catastrofica a Valencia in Spagna del 29 Ottobre 2024.Dopo la fase mite e senza piogge di questa prima parte di Ottobre, la seconda metà del mese potrebbe dunque rivelarsi decisamente più dinamica e movimentata con il ritorno del maltempo su molte delle nostre regioni. Seguiremo passo passo questa importante evoluzione che ci condurrà nel cuore dell'Autunno.