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Temi caldi
L'avvio del 2026 si preannuncia molto dinamico per l'Italia, se non addirittura burrascoso con uno scenario meteorologico in rapida evoluzione. In particolare, verso la Befana avremo a che fare con un pesante maltempo. E attenzione alle bianche sorprese, proprio intorno all'Epifania.VERSO LA BEFANA CON PESANTE MALTEMPOA partire indicativamente da Giovedì 2 Gennaio e per i giorni successivi (almeno fino a Domenica 5 Gennaio), l'Italia sarà investita da una fase di pesante maltempo. Il motore di questo peggioramento sarà una bassa pressione, piuttosto estesa, posizionata in area Iberica, la quale richiamerà aria umida e calda sul bacino del Mediterraneo, mantenendo le temperature su valori relativamente miti per il periodo, con venti burrascosi di Libeccio (da Sud-Ovest).Ci aspettano piogge abbondanti e persistenti che colpiranno in modo particolare i settori occidentali e tirrenici, con possibili rovesci intensi e temporali che potrebbero sfociare in veri e propri nubifragi sulle coste maggiormente esposte. Sotto osservazione saranno specialmente Liguria di Levante, Toscana, Lazio e Campania, dove il rischio di mareggiate e forti raffiche di vento sarà elevato. Il grosso del freddo rimarrà, in questa prima fase, oltralpe: nevicate furiose interesseranno infatti, oltre i 1700-1800 metri, le Alpi centro-orientali.TENDENZA BEFANA: IPOTESI MALTEMPO CON NEVE FINO IN PIANURAIl vero colpo di scena, con un netto e drastico crollo termico, è atteso proprio per la Befana (Lunedì 6 Gennaio).Una volta esaurita la spinta delle correnti atlantiche, i modelli indicano una clamorosa inversione di tendenza: la massa d'aria gelida, fino a quel momento bloccata, potrebbe riuscire a penetrare con forza nel bacino del Mediterraneo: questa irruzione provocherebbe non solo un brusco calo delle temperature, ma anche la possibile formazione di un ciclone capace di generare intense precipitazioni, con neve a bassissima quota al Nord. Occhio anche alle bianche sorprese fino in pianura tra il 7 e il 9 Gennaio (da confermare).Vista la distanza temporale e la difficoltà da parte dei modelli a inquadrare scenari così complessi, vi invitiamo a restare aggiornati.