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Quest'anno i giorni della merla rischiano di essere glaciali! Le proiezioni per fine Gennaio sono infatti clamorose a causa dei grandi movimenti a livello emisferico che potrebbero riportare la neve fino a bassissima quota.Ma perché li chiamiamo "giorni della merla"? La leggenda narra che i merli avevano un tempo delle bellissime piume bianche e soffici. Durante il gelido Inverno essi raccoglievano nei loro nidi le provviste per sopravvivere al gelo, in modo da potersi rintanare al calduccio per tutto il mese di Gennaio. Sarebbero usciti solo quando il sole fosse stato un poco più caldo e i primi ciuffi d’erba avessero fatto capolino tra i cumuli di neve. Così aspettarono fino al 28 Gennaio, poi uscirono. Cominciarono dunque a festeggiare, sbeffeggiando l'Inverno: anche quell’anno ce l’avevano fatta; il gelo, ai merli, non faceva più paura! Tutta questa allegria, peraltro, fece letteralmente infuriare l'Inverno, che decise di dare una lezione a quegli uccelli troppo canterini: sulla terra calò quindi un vento gelido, che la ghiacciò, insieme ai germogli. Perfino i nidi dei merli furono spazzati via dal vento e dalla tormenta.I merli, per sopravvivere al freddo, furono costretti a rintanarsi nei camini delle case. Lì, il calduccio li riscaldò e permise loro di resistere a quelle gelide giornate. Solo a Febbraio la tormenta si placò e i merli poterono riprendere il volo. La fuliggine dei camini, tuttavia, aveva annerito per sempre le loro piume bianche: fu così che i merli divennero neri, come li possiamo vedere oggi.ULTIMI AGGIORNAMENTI PER FINE GENNAIOSu scala emisferica sono già iniziate le grandi manovre che potrebbero gettare le basi per un finale di Gennaio dinamico e molto freddo, proprio in concomitanza con i giorni della merla. La tendenza è un po' in bilico, con l'Italia che, secondo gli ultimi dati, si troverà proprio al confine tra la discesa di masse d'aria molto fredda di origine artica e il ritorno delle perturbazioni atlantiche.Nonostante permanga un'incertezza modellistica, pare poter prevalere l'ipotesi fredda, con il flusso gelido dal Nord Europa verso il bacino del Mediterraneo e verso il nostro Paese dal 26-27 Gennaio in avanti, come mostra la cartina qui sotto (colori viola/blu).Questo flusso freddo concluderebbe poi la sua corsa sul mare nostrum, tuffandosi direttamente dalla Porta della Bora. Ecco quindi che potrebbe formarsi un profondo ciclone continuamente alimentato da correnti instabili. Da valutare in seguito la possibilità di precipitazioni intense anche a carattere nevoso fino a bassissima quota. Di questo avremo modo di riparlare nei prossimi aggiornamenti.Di certo, l'ipotesi è, oltre che concreta, interessante: molto dipenderà dal comportamento del Vortice Polare, il vero attore protagonista della stagione invernale.PER APPROFONDIRE: Meteo: Vortice Polare a pezzi! Conseguenze in Italia a Fine Gennaio